La prima stesura, questa sconosciuta

Sto terminando la prima stesura del prossimo racconto con Baltak e mi è venuto in mente di scrivere un post in merito a questa prima, ma certamente importantissima fase nella scrittura di un racconto.

Nel film Scoprendo Forrester, Sean Connery dice: “La prima stesura la devi buttare giù con il cuore, poi la riscrivi con tutto il resto”. Mai definizione fu più appropriata. La prima stesura dev’essere scritta di getto, senza stare a riflettere troppo sullo stile, le ripetizioni o la forma. Dev’essere un rubinetto aperto per la fantasia, non deve assolutamente subire l’influenza della razionalità. Per quella ci sarà sempre tempo. Soprattutto, la prima stesura non andrebbe mai riletta con spirito critico prima di averla conclusa.

Ogni tanto, per riprendere il filo della narrazione, rileggo alcuni passi della prima stesura e mi accorgo di errori, ripetizioni, ritmo che non scorre correttamente, parole che avrebbero potuto essere diverse e così via. Non mi preoccupo, poiché ci sarà tempo e modo di correggere, però questo spesso mi fa riflettere su quanto ampio sia il divario tra fantasia e razionalità. Intendiamoci, anche nelle riscritture e correzioni successive è necessario usare la fantasia, ma quando la ragione viene spenta e si lascia campo libero alla creatività, escono fuori cose magnifiche esteticamente ma con una forma razionale poco chiara o definita. Forse è anche questo il motivo per cui mi piace essere uno scrittore. Mi aiuta a conciliare fantasia e razionalità.

Terminata la prima stesura, come da rituale è necessario lasciarla riposare, come un impasto per la pizza lasciato a lievitare diverse ore prima di essere lavorato nuovamente. Più riposa e meglio è, poiché rilassiamo la mente e possiamo affrontare la storia nuovamente, in fase di revisione, con uno spirito più critico e distaccato, senza lasciare che il nostro giudizio sia compromesso dall’emotività della prima fase di scrittura.

Entro domani dovrei finire la prima stesura di questo nuovo racconto. Vediamo dove mi porterà l’avventura.


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